concentratore

Ne abbiamo pensata un'altra!!

Un' idea che a prima  vista potrebbe sembrare strana, ma  se letta correttamente potrebbe favorire una  serie  di piccoli vantaggi agli ospiti delle  RSA (le  strutture che accolgono i pazienti che  nel linguaggio di tutti i giorni chiamiamo con un termine  che  non mi piace "le case di riposo"), al personale  che  li assiste, ai medici che si prendono cura di loro.

il nostro progetto  prevede  di individuare alcune RSA (saranno 12: sei nel territorio di Busca-Saluzzo e sei nel territorio delle  vallate che convergono su Ceva) alle quali offriremo in un concentratore di ossigeno (è una  macchina che  prende l'aria ambiente e ne concentra l'ossigeno che  può quindi essere somministrato a soggetti con insufficienza respiratoria cronica  - il bronchitico cronico ad esempio - o a chi, in un momento di difficoltà improvvisa, abbiano bisogno di un supporto di ossigeno) da tenere a disposizione in struttura. Il progetto è un esperimento ché, una  volta formato il personale  della  RSA (non escludo con un corso accreditato ECM) e definito un accordo con i medici di medicina generale  che  assistono gli ospiti, potrebbe permettere di migliorare l'assistenza al paziente e chissà, in ultima  analisi, evitare il ricorso precipitoso alle  strutture di emergenza sanitaria che spesso si concretizza in un ricovero ospedaliero altrimenti evitabile.

Penso a tutti quei pazienti in fase terminale  di malattia che   possono aver bisogno di ossigeno (e per i quali il ricorso all'ospedale non darebbe alcun concreto vantaggio assistenziale), penso alle  famiglie costrette a procurare in continuazione bombole  di ossigeno che si svuotano troppo rapidamente, penso al personale  che  si potrebbe trovare con la  bombola vuota a metà della  notte, penso ai colleghi del 118 spesso coinvolti in prestazioni in emergenza in strutture dove non è disponibile  un sistema di erogazione  centralizzata di ossigeno. Un concentratore, il piccolo dispositivo che  vedete in foto, potrà in alcuni casi fare la differenza. concedetemi di pensare che  se anche  per una  sola  volta quel concentratore potrà dare sollievo ad una persona,  il vostro aiuto avrà avuto un senso.

grazie  a tutti Voi che  ci sostenete. C.M.

concentratore

Ne abbiamo pensata un'altra!!

Un' idea che a prima  vista potrebbe sembrare strana, ma  se letta correttamente potrebbe favorire una  serie  di piccoli vantaggi agli ospiti delle  RSA (le  strutture che accolgono i pazienti che  nel linguaggio di tutti i giorni chiamiamo con un termine  che  non mi piace "le case di riposo"), al personale  che  li assiste, ai medici che si prendono cura di loro.

il nostro progetto  prevede  di individuare alcune RSA (saranno 12: sei nel territorio di Busca-Saluzzo e sei nel territorio delle  vallate che convergono su Ceva) alle quali offriremo in un concentratore di ossigeno (è una  macchina che  prende l'aria ambiente e ne concentra l'ossigeno che  può quindi essere somministrato a soggetti con insufficienza respiratoria cronica  - il bronchitico cronico ad esempio - o achi, in un momento di difficoltà improvvisa, abbiano bisogno di un supporto di ossigeno) da tenere a disposizione in struttura. Il progetto è un esperimento ché, una  volta formato il personale  della  RSA (non escludo con un corso accreditato ECM) e definito un accordo con i medici di medicina generale  che  assistono gli ospiti, potrebbe permettere di migliorare l'assistenza al paziente e chissà, in ultima  analisi, evitare il ricorso precipitoso alle  strutture di emergenza sanitaria che spesso si concretizza in un ricovero ospedaliero altrimenti evitabile.

Penso a tutti quei pazienti in fase terminale  di malattia che   possono aver bisogno di ossigeno (e per i quali il ricorso all'ospedale non darebbe alcun concreto vantaggio assistenziale), penso alle  famiglie costrette a procurare in continuazione bombole  di ossigeno che si svuotano troppo rapidamente, penso al personale  che  si potrebbe trovare con la  bombola vuota a metà della  notte, penso ai colleghi del 118 spesso coinvolti in prestazioni in emergenza in strutture dove non è disponibile  un sistema di erogazione  centralizzata di ossigeno. Un concentratore, il piccolo dispositivo che  vedete in foto, potrà in alcuni casi fare la differenza. concedetemi di pensare che  se anche  per una  sola  volta quel concentratore potrà dare sollievo ad una persona,  il vostro aiuto avrà avuto un senso.

grazie  a tutti Voi che  ci sostenete. C.M.

LA CENA DI NATALE 2019

 

 

                                                   LA  CENA  DI NATALE 2019, ORATORIO DI CEVA  16 DICEMBRE 2019

 

SABRINAMARIOCARLOANDREAFABIODANIELAPAOLADANIELAMONICACRISTINARITA hanno preparato per voi il menù di Natale, hanno servito in tavola hanno festeggiato con voi e vi hanno ringraziati, cari ospiti, per aver partecipato a questa festa, per averci aiutato a portare avanti il progetto ideato da ABACUS sostenuto dal Credito Cooperativo di Pianfei e Rocca de Baldi per partire con l'AMBULANZA DEI DESIDERI  per  aiutare chi non può a rendere realtà un desiderio, un sogno.

Partiremo con la  primavera per il primo viaggio.

Come abitudine inserisco le ricette del menu.........e buona  cucina  a tutti 

...  

cena al buio

Abbiamo fatto il possibile  per pubblicizzare la  Cena  al Buio 2019 in collaborazione  con l'Unione Nazionale dei Ciechi e degli Ipovedenti sezione  di Cuneo. Del resto questo appuntamento tradizionale  è atteso da molti e in molti hanno risposto al nostro invito. tutto esaurito per l'occasione; Giovanni ha  accompagnato Franca e Cinzia, e Bruna e Riccardo e Simone con i quali abbiamo ispezionato la  sala del refettorio di Ceva, con loro abbiamo toccato i tavoi e disposto le  sedie; loro ci hanno spiegato come fare poiché  loro vedono con il tatto e l'olfatto e l'udito. Abbiamo scherzato riso e fatto programmi per il futuro. Alle  20 sono arrivati gli ospiti...preoccupati. "ma  tutto al buio?"" ma  non si vede nulla?" "....e come  faccio se devo andare a fare pipi?" ..."fate come  loro che  da sempre sono tutto la buio e che  fanno senza alcun problema la  pipì quando scappa. La  cena  si è svolta in allegria, ad un certo punto dopo l'iniziale clamore (legato al fatto che  non vedendo nulla  si tende a parlare ad voce molto alta) c'è stato un silenzio un po improvviso.....aiuto il panico!!!, abbiamo pensato. No i commensali hanno iniziato a cantare tutti insieme. E' stato bello. La cena  è terminata con i lumini accesi da noi che  siamo entrati in punta di piedi per dare il tempo ai loro occhi di abituarsi alla  luce.   

ED ECCO IL MENU CON LE  ISTRUZIONI PER PREPARARE LE  RICETTE ( ma  ricordate che  i gusti al buio sono diversi...)

sette Novembre: conferenza stampa di ABACUS al Berlino a Ceva

 

Giovedì sette Novembre al  Berlino a Ceva c'eravamo tutti noi,  fondatori di Abacus Onlus (S.Musso, A.Bertolino, M.Berutti, P.La ciura ed il sottoscritto) e non potevano non esservi F.Fazio e D. Alciati soci insostituibili, per la  loro creatività e per il loro costante impegno in Onlus. Gli organi di stampa hanno risposto positivamente e in particolare erano presenti tutte le testate giornalistiche  locali.

Il presidente Muzzulini ha decritto i motivi per i quali ABACUS nacque  a fine  2016 e ciò che  negli anni ha potuto fare (trovate il riferimento  alla  pagina "utilizzo delle risorse"  del sito). Successivamente ha illustrato il programma  per la  raccolta fondi 2019/2020 decritto nel manifesto pubblicato   alla  pagina "comunicati e eventi". In ultimo ha  dedicato  uno spazio per descrivere il progetto, da tempo nei nostri sogni, dell'AMBULANZA DEI DESIDERI che grazie al contributo incondizionato della  Fondazione  Del Credito Cooperativo di Pianfei e Rocca de' Baldi è finalmente   diventato concreta realtà. Un ringraziamento è stato indirizzato agli amici della  Croce Bianca di Ceva che  si sono resi disponibili a farsi carico degli aspetti logistici

Siamo convinti che  nel percorso di malattia di una  persona, un percorso di sofferenza, di speranze a volte negate, di sogni sussurrati, ma  mai confidati liberamente, si possa donare un piccolo gesto, semplice o meno che  sia, sufficiente  a garantire un momento di serenità, di affetto, di presa in carico di chi soffre. Spesso vi sono desideri non realizzati, nascosti dallo stato di sofferenza  o ritenuti impossibili anche  solo per meri aspetti economici.  ABACUS Onlus ha organizzato un percorso dedicato al malati in stadio terminale  di malattia tramite il quale  sarà possibile, nei limiti imposti dalle condizioni della  persona, realizzare quell'ultimo desiderio.

Vi chiederete..."ma  quale  tipo di desiderio?". In realtà a questa domanda non c'è una  risposta precisa. Un  ragazzino potrebbe aver voglia di tornare in un parco giochi magari già frequentato in precedenza, chi vorrà visitare un museo o andare a respirare l'aria  del Monviso a Pian del Re; si potrà andare al mare o fermarsi sulle  rive di un lago. In ogni caso la  prima  cosa da definire è: quale sia il desiderio e quanto sia realizzabile.